Dott. Antonello Giovannetti
Una condizione frequente, spesso gestita male. Il paziente nella maggior parte dei casi fa autodiagnosi e prende sovente iniziative piú dannose che utili. Fondamentale è la visita medica effettuata dallo specialista Allergologo che qualora il caso lo richieda eseguirà il patch test. In alcuni casi potrebbero rendersi necessarie anche ulteriori indagini allergologiche e/o immunologiche. Per la loro complessità esecutiva ed interpretativa, tali indagini debbono essere eseguite solo presso centri specializzati e valutate dall'Allergologo e Immunologo Clinico. Una dieta basata sulla restrizione in alimenti contenenti nickel è nella maggior parte dei casi inutile se non addirittura dannosa.
L’allergia al nichel è una delle più comuni cause di dermatite allergica da contatto (DAC), secondo alcuni studiosi fino al 30% della popolazione e quasi esclusivamente quella femminile. Negli individui colpiti, una dermatite (eczema) si sviluppa nei punti in cui l’oggetto contenente nichel viene a contatto con la pelle. Le sedi più comuni sono i lobi delle orecchie (da orecchini), i polsi (da cinturino) il basso ventre (bottone dei jeans), la schiena (gancio del reggiseno). Le zone colpite diventano intensamente pruriginose e possono diventare rosse e con vescicole (dermatite acuta) oppure secche, ispessite e pigmentate (dermatite cronica).
Alcune persone sviluppano un eczema intermittente o persistente su mani e piedi. Di solito è un tipo di eczema vescicoloso noto come pomfolice. A volte è dovuto al contatto con oggetti metallici contenenti nichel, ma spesso non vi è alcuna ragione evidente per questo.
È stato suggerito che la dermatite o eczema disidrosico della mano sia dovuta al nichel contenuto nella dieta. Purtroppo non è possibile evitare di ingerire nichel poiché questo metallo è presente nella maggior parte dei prodotti alimentari. Una dieta povera di nichel è quindi raramente utile.
Una correlazione tra DAC da nichel e asma per esposizione respiratoria al nichel solubile non è stata dimostrata. Questo è probabilmente il risultato dei differenti meccanismi immunologi coinvolti nelle due condizioni: la sensibilizzazione delle vie respiratorie è noto per essere una reazione immunomediata di tipo 1, mentre la sensibilizzazione della cute comporta una reazione di tipo 4. È essenziale che le persone che hanno una DAC da nichel evitino il contatto con materiali che contengono nichel.
Esistono a tal fine dei kit contenenti dimetilgliossima e idrossido di ammonio. Quando questi sono mescolati insieme in presenza di nichel, si ottiene un colore rosa. Si applica una goccia della miscela sul metallo da testare e si strofina con un batuffolo di cotone. Se il colore rimane chiaro, l'oggetto non ha nichel. Se è rosa contiene nichel e potrebbe causare problemi se tocca la pelle. Il kit non danneggia i gioielli.
Gioielli: collane, clip, orecchini, bracciali, cinturini e anelli possono contenere nichel. L’ oro massiccio (giallo, a 12 carati o più) è considerato sicuro. L’oro bianco e quello a nove carati contengono nichel. L’argento è bene evitarlo perché sebbene ritenuto in generale sicuro non vi è la certezza che lo sia sempre. Rivestire le parti a contatto con la pelle con smalto per unghie come spesso consigliato non è una pratica raccomandata.
Abbigliamento: cerniere in metallo, ganci del reggiseno, clip di bretelle, forcine per capelli, bottoni, borchie, bottoni di jeans, fibbie, spille da balia, stanghette degli occhiali potrebbero contenere nichel. Sostituire con equivalenti in plastica o metallo ricoperto o verniciato o altro materiale.
Articoli personali: considerare i telefoni cellulari, chiavi, portachiavi, coltelli da tasca, penne come potenziali cause di dermatite.
Oggetti metallici in casa: maniglie, utensili da cucina, posate, tostapane, teiere di metallo, forbici, aghi, spilli, ditale, aspirapolvere, torce, fermagli possono contenere nichel. Scegliere gli strumenti con manici di plastica. Le pentole di acciaio inox non causano dermatite
Monete: cassieri con allergia al nichel possono sviluppare dermatiti maneggiando monete.
L'ipersensibilità al Nichel si dimostra effettuando il Patch test.
Mentre è ben documentato che il contatto diretto del nichel con la pelle può causare in soggetti sensibilizzati una reazione anche sistemica di dermatite allergica da contatto (DAC), esistono dubbi circa la possibilità che il nichel sia in grado di evocare una risposta allergica sistemica se introdotto per via orale, endovenosa o per via inalatoria. Solo l’1-10% del nichel introdotto con l’alimentazione è assorbita dall’organismo. L’assunzione media giornaliera di nichel ingerito è di circa 200 microgrammi. Alcuni studi hanno dimostrato che individui sensibili al nichel possono avere una reazione allergica cutanea dopo assunzione di una singola dose orale superiore ai 5000 microgrammi di nichel (come NiSO4). Nickel somministrato per via endovenosa al dosaggio di 1-3 mg ha determinato grave DAC in pazienti sensibilizzati. Sebbene tali esposizioni siano di gran lunga superiori a quelli riscontrati nella dieta normale, è frequente per il paziente allergico imbattersi in medici, anche specialisti allergologi, che suggeriscono il controllo dietetico dell’assunzione di nickel ipotizzando che questo possa essere di aiuto nel trattamento della DAC da nichel. Sebbene tale suggerimento in linea di principio non sia infondato non esistono solidi dati al riguardo nella letteratura scientifica.
Il motivo per cui molte persone riferiscono un miglioramento della propria sintomatologia gastroenterica e comunque della propria condizione di salute quando si sottopongono ad una restrizione dietetica per i più svariati motivi (allergie al nichel, intolleranza, colon irritabile, obesità, etc) è facilmente spiegabile. Innanzitutto viene eliminato l’eccesso di cibo che caratterizza in genere la nostra alimentazione e con esso una quota importante di sostanze tossiche e mal tollerate dal nostro organismo (es. glutine, lattosio, conservanti, etc). Ricordiamo che le attuali abitudini alimentari hanno non più di 50 anni di storia a fronte dei 170.000 durante i quali si è evoluto l’uomo. E' evidente a tutti che al giorno d'oggi si mangia troppo e male. Sappiamo perfettamente come le persone longeve, i famosi centenari, mangiano pochissimo, spesso una sola volta al giorno. Un’alimentazione “sobria” si è dimostrata capace di indurre l’espressione di geni antitumorali (riparano il DNA danneggiato) che invece sono spenti nell’animale obeso. D’altra parte è noto come persone obese abbiano una ridotta aspettativa di vita per tutta una serie di cause non ultima una condizione di infiammazione cronica.